Come vuole la prassi – di Andrea Camilleri
Ancora una volta Camilleri indaga l’ animo umano.
Dietro la facciata di perbenismo, di santi e di profeti, si nasconde
una società malata che non deve aver paura se non di se stessa.
Il
magistrato in pensione è in questo film la coscienza che parla ad ognuno
di noi e si interroga se anche nelle azioni “più giuste” siamo riusciti
ad essere obiettivi senza essere coinvolti emotivamente dalle
vicessitudini private.
Anche il più
giusto è un essere umano e come tale non può essere asettico, imparziale
nel suo giudizio, perchè mosso da pulsioni, emozioni, rimorsi, stati d’
animo insiti nell’ uomo.
C’e’ un Montalbano in questo episodio che agisce secondo la prassi, che
che riesce nel suo intento di arrivare alla verità, grazie alla sua
profonda conoscenza dei meccanismi che regolano i fatti, le prove , le
accuse. Meccanismi che a volte ” volutamente” si inceppano, ma che, se
oleati al punto giusto, portano alla soluzione del caso.
Sempre attuale Camilleri.
Anche se a mio modesto parere spinge troppo sulla costruzione dei
personaggi della vecchia Sicilia, donando un immagine ormai desueta
della nostra terra, si colloca tra i migliori scrittori del nostro
tempo.
Pino Mignano. – 27 maggio 2020