“Sempre cara mi fu Montagna Longa
che separa la mia terra dalla terra di Peppino,
che arriva tuffandosi a mare
luogo di lacrime di partenze e sorrisi d’ arrivi.
Rapito rimango se sul Saraceno salgo
lo sguardo si perde da parte a parte,
il cuore d’ un tratto riarde
e muto in silenzio il mare ora miro.
E mi perdo ancora, rigurado il cielo,quasi a toccarlo questo infinito,
il tempo, le stagioni e lei che è stata.
Mi lascio cullare
e mi è dolce il dondolare,
mentre la mente che annega,
dolcemente assaporaun istante di Dio.”
Oggi è la giornata mondiale della poesia. Stamattina in una ricerca a caso su internet viene fuori “L’ infito di Leopardi”.Sulle note di questa meraviglia, liberamente ispirato, mi è venuta fuori questa poesia , che con piacere condivido con voi. Leggetele le poesie: sono medicine dell’ anima, conforto per chi le legge, valvole di sfogo per chi le scrive.
Pino Mignano.
Lascia un commento