Ho
avuto l’ onore di avere in anteprima questo libro scritto da Francesca
Piazza, ma ho aspettato che fosse presentato al publico prima di
postare la mia recensione. Vi invito a comprarlo , a leggerelo, ad
innamorarvi di Lucia e del suo mondo. La cercherete per strada tra occhi
sconosciuti, amerete Palermo e la Sicilia.
E alla fine forse ritroverete un pò di voi stessi….
” La pioggia dopo lo scirocco è la storia di Lucia, ragazza nata e cresciuta in un paesino siciliano intorno agli anni 50. E’ la storia di un cambiamento, un passaggio che gradualmente porta la protagonista a stravolgere il modo in cui guardare a questo mondo. Il libro è un tuffo nella Sicilia di altri tempi, fatta di unomini d’ onore, di segnali, di sguardi, di mezze parole. Lo scirocco di per se porta sempre novità, questo vento caldo proveniente da sud-est che quando tocca il suolo mescola polvere e pensieri, ti invita a fermarti e a riflettere. Ma è l’ acqua, la pioggia dopo lo scirocco, che purificando, porta a vita nuova. Ma non senza conseguenze.
Ci sono percorsi (ognuno ha il
suo) che sono stati delineati da Qualcuno. Spesso è il dolore che ci
accompagna, a volte l’ amore, spesso l’ illusione e, peggio ancora, la
disillusione. Alla nascita ci viene consegnato il nostro libro, ma non
ci viene permesso di leggerlo tutto ad un fiato, ma pagina per pagina,
giorno dopo giorno. Possiamo fare dei giri immensi, possiamo amare nei
modi più disparati, cambiare strada e poi tornare sui nostri passi, ma
tutto va per come deve andare, perchè è cosi che doveva andare.
Nessuno su questa terra è peccatore: tutti abbiamo un ruolo assegnato e
agiamo in funzione di quel ruolo. Non ci è dato nemmeno conoscere il
fine ultimo, neanche quello. Ci perdiamo, assaliti da dubbi, successioni
di “se” e di “ma” che tormentano l’ esistenza ma che allo stesso tempo
fungono da trampolino per la fase successiva. Le emozioni, che hanno il
potere di bypassare la ragione, vanno vissute, perchè sono quelle a
guidarci anche se spesso ci confondono, anche se molto spesso ci fanno
sbagliare strada; sono come animali selvaggi: non le puoi domare, come i
lupi, seguono il loro istinto.
Trovare il giusto compromesso tra
mente e cuore è difficilissimo, ma è in questa ” lotta” interiore che
ogni individuo trova la propria strada.
C’e’ un filo rosso che lega
le persone che incontriamo ( secondo un antica credenza giapponese). In
realtà questo filo rosso non è altro che quel pezzo di strada che si
percorre assieme alle persone che incrociamo lungo il nostro cammino,
storie che si intrecciano, si spezzano, ritornano, anche se ci
ritroviamo da soli a scegliere quale strada seguire.
Lucia, Lorenzo,
Giulio, Costantino, sono peronaggi veri, reali, in eterna lotta tra
quello che sentono e quello che la società ha loro imposto. Si sentono
liberi solo quando trovano qualcuno in compagnia del quale non hanno
bisogno di maschere da indossare e possono rivelarsi in tutta la loro
natura.
Infondo è questa la vera libertà.”
Pino Mignano